Il posto è molto suggestivo, un casale e il bosco intorno, peccato che poi la gestione non sia all’altezza della situazione, no bancomat e no carte con cartello esposto solo al momento di pagare il conto, poca dimestichezza con le regole dell’accoglienza, ma il fine settimana è troppo breve per fare polemiche e quindi scelgo di non rompere l’incanto e di apprezzare comunque alcuni cenni di cortesia dei gestori, sia pure dopo averli sollecitati. Intanto la distesa di ciclamini e le orchidee selvatiche offre uno spettacolo colorato che dissipa i cattivi pensieri e, passeggiando nel paese, mi rendo conto che sto guardando quelle stradine con gli occhi di bambina, salgo le scale dell’antico palazzo e riconosco l’odore della casa degli zii, quelli che preparavano i tortelli ricordate? Che tenerezza. E’ bello non perdere mai di vista da dove vengo, mi aiuta a capire dove voglio andare. La sera, sempre un po’ frizzante da queste parti, avvolge il paese in una nebbiolina degna di un film noir in bianco e nero. Il mattino però è tutto un cantare di uccellini, rane nello stagno, e sole che filtra tra i rami. Una gita è quello che ci vuole per sentirmi in vacanza e così, tanto per non perdere il vizio del buon cibo e del buon bere, la meta è Bolgheri. Anche qui scatta un infinito amarcord che inizia già dall’Aurelia e trova il suo culmine percorrendo il famoso filare di cipressi. Che emozione, non ricordavo fosse tanto bello. File ordinate di viti, ingressi maestosi di cantine prestigiose e, all’arrivo, un borgo di rara bellezza, uno di quei luoghi che fa grande l’Italia nel mondo. Perfetto ai limiti della finzione, negozi, botteghe, giardini, nulla è fuori posto e una tappa d’obbligo, al ristorante La Merenda è per gustare i prodotti locali, salumi, formaggi, verdure e neanche a dirlo, vino. La giornata prosegue con la visita all’enoteca della tenuta di San Guido, dove un signore gentile e molto preparato ci illumina sulle caratteristiche di uno dei vini più pregiati in assoluto, il Sassicaia. Ascoltarlo è un piacere, si tocca con mano che ama il suo lavoro e il luogo dove ha scelto di passare, “la seconda parte della mia vita” come ci ha spiegato lui stesso. Intimiditi da tanta sapienza enologica, ci congediamo per proseguire la nostra visita. Intorno a noi i vigneti eleganti e ordinati ci convincono che una sola gita non basta e torniamo verso casa con l’idea precisa di ritornare al più presto. Si chiude un’altra giornata toscana e ci si prepara al giorno successivo, tutto dedicato al babbo. La gita ci porta ad un classico di famiglia, Massa Marittima, con passeggiata pomeridiana che ci vede uniti in ogni passo, divincolarsi dall’abbraccio parentale è quasi impossibile ed è così che ogni cosa, dal caffè allo shopping, diventa oggetto di consulto familiare da vivere in gruppo come fosse un rito: se uno entra in un negozio, gli altri seguono a ruota, ma ci sta, è il bello del ritrovarsi una volta l’anno. Momento topico della giornata è il pranzo di compleanno. La scelta felice di mio padre è caduta su un ristorante a conduzione familiare, di impostazione toscano/sarda, un connubio davvero molto felice. La Stazione del Gusto, offre il meglio della gastronomia delle due regioni, il tutto condito dalla cortesia, professionalità e competenza dei gestori. L’ambiente è quello di un casale di campagna, era la vecchia stazione ferroviaria, all’interno risaltano gli ambienti luminosi, i colori e un senso di pulito che non guasta. Il menu non delude, anzi, rispecchia il luogo e quindi via ad un trionfo di antipasti tipici con bruschette, crostini, salumi e formaggi. Si prosegue con i classici tortelli maremmani, conditi secondo il gusto personale, ai funghi porcini, al pomodoro, al ragù di carne, burro e salvia. Ottima la qualità della pasta, il ripieno e anche le salse. Ma per gli amanti della carne il pezzo forte arriva con il secondo, maialino cotto al forno a legna. Io devo essere sincera non riesco ad apprezzarlo, ma a giudicare dalle espressioni soddisfatte dei miei commensali direi che la scelta sia stata perfetta. Ottime le verdure alla griglia e le patate al forno, a chiudere il pranzo non poteva mancare una torta, crostata di frutta fresca, ovviamente fatta sempre dai ristoratori, eccellente. Un posto, La Stazione del Gusto, che mi sento di consigliare senza paura di essere smentita, perché nella sua semplicità esprime uno spaccato sincero del mangiar bene in un ambiente accogliente, familiare e molto cordiale. Un ricordo in più da aggiungere all’album di famiglia. Per Zucca e Cioccolato: Quattro zucche meritate.
La Stazione del Gusto – Podere Stazione Schiantapetto, 40 – Massa Marittima (GR)
Tel 0566 940196
- ristorante ingresso
- entrata giardino ristorante
- panoramica cortile ristorante
- vassoio con maialino
- tortelli con burro salvia e il parmigiano
- crostata di frutta fresca
- tortelli al ragù di carne
- tortelli ai funghi porcini
- antipasto toscano
- antipasti misti
- origano stazione del gusto
- orchidea selvatica blu
- orchidea selvatica rosa
- filare ritorno bolgheri
- lavanda particolare
- bolgheri campanile
- gnocchi pomodorini e olive
- prosciutto e carciofini
- fuori le mura bolgheri
- glicine in giardino
- cespuglio di rosmarino
- albero nel bosco
- il pozzo a bolgheri
Ogni volta mi stupisci in positivo cara Alessandra .
Un connubio tra passato presente e futuro che trovano forma e autenticità nella mano di chi con professionalità e umiltà ci rende partecipi della sua tavola ricca di ricordi e grandi sapori Grazie