Un giorno di pioggia, un’amica, una calda tazza di the e il profumo dei biscotti in forno, cosa chiedere di più? Qualche divertente libro di cucina da sfogliare insieme tra una chiacchiera e l’altra per scoprire una volta ancora che mangiare è volersi bene. Il primo libro di cui ho voglia di parlare oggi è Comfort Foodie, coccolarsi mangiando, di Ilaria Mazzarotta edito da Gribaudo nel 2013.
Non è solo un libro di ricette, ce ne sono talmente tanti, in libreria, che spesso passano inosservati, è un libro che fa bene al cuore, che risveglia la memoria, che ti coccola fin dalle prime pagine. Mi sono sentita subito vicina all’autrice perché ha saputo descrivere perfettamente il lato consolatorio del cibo. Non sto parlando di quello che buttiamo giù quando siamo tristi, quello che invece conta e che rende questo piccolo libro una chicca, da tenere sempre a portata di mano in cucina, è l’evocazione della coccola, del ricordo, dei pranzi in famiglia e delle merende di quando eravamo bambini. Fare attenzione ai particolari sfogliando le pagine è molto importante, altrimenti si rischia di perderne l’essenza, imperdibile il decalogo a pag.11, il Comfort Food Manifesto, che detta le linee guida di cosa l’autrice intenda per comfort food. Si scopre così che la cucina è davvero un momento piacevole e che per renderlo speciale è necessario che gli ingredienti siano eccellenti, che friggere non è poi un peccato mortale, che la spezia giusta può risolvere un intero menu, che scegliere le verdure e la frutta di stagione aiuta a mangiare meglio e molto altro che invito a scoprire leggendo il libro. Le ricette sono tutte fattibili, nessuna stravaganza, il rispetto per le materie prime e per la preparazione è al primo posto, del resto Ilaria Mazzarotta, http://www.ilariamazzarotta.com/, è una famosa foodblogger e foodwriter che non ha bisogno di ulteriori presentazioni. Io l’ho scoperta con questo libro e ne sono rimasta colpita, si tocca con mano l’amore che mette nelle ricette che propone ed è rispettoso e confidenziale il suo modo di parlare di cibo, qualità che io reputo fondamentali per chi dice di amare la cucina.
Il secondo libro che ho tirato giù dalla libreria per tenerlo sul leggio della cucina è Un Croissant a Parigi, di Keda Black con fotografie di Fréderic Lucano e illustrazioni di Jane Teasdale edito da Guido Tommasi Editore nel 2014. L’elegante formato quadrato esalta le foto e le illustrazioni, qui Parigi è descritta attraverso le numerose declinazioni dei famosi croissant, fagottini, pains au chocolat e altre delizie fragranti. Sfogliandolo si sente il profumo del burro e della cioccolata, e sembra proprio di essere lì seduti in uno dei bistrot disegnati con tratto deciso.
Alcune ricette sono di alta cucina, molto francesi, ma nulla che non si possa fare in casa, basta, tanto per ripetermi, metterci amore e molta modestia. Io consiglio il rotolo ai pistacchi, ma la mia ricetta preferita è quella per preparare le Chouquette, piccoli bignè con granella di zucchero che mi riportano alla mente piacevoli soste in aeroporto a Parigi alla boulangerie Paul http://www.paul.fr, ma questa è un’altra storia…
Grazie Alessandra!
Come affermava il grande poeta GIBRAN: “….e quando l’inverno mescete il vino, per ogni coppa intonate un canto nel vostro cuore, e fate in modo che vi sia in questo canto il ricordo dei giorni dell’autunno, della vigna e del torchio.”
Grazie per i consigli ( ho già un’idea per un regalo di Natale ), e per come le tue parole riescano a trasmettere accoglienti sensazioni di casa e picevolezza.
Angela F.