Sono al mare, in cucina, e sto preparando una zuppa di verdure, pensare a te è naturale e improvviso e non è un caso che io ti senta qui mentre mi dedico alla mia passione. Mi serve per lenire un dolore di cui mi è difficile parlare e allora ricordo, ti ricordo, e ho l’illusione di averti ancora qui, accanto a me.
E mi torna il sorriso pensando a quegli anni condivisi dai tempi di Maledetta Primavera urlata in motorino con i capelli al vento e poi ancora molto più avanti, rivedo gli anni della crescita che però non hanno intaccato l’affetto, nonostante qualche pausa e allora voglio pensarti così, in quei pomeriggi a casa mia mentre preparavamo le “zuppe di conforto” come le chiamavi tu, che poi, nei giorni successivi, ci avrebbero reso le giornate meno fredde e ci sarebbero servite da spunto per i commenti nelle nostre chiacchiere mattutine. Erano i fine settimana invernali a vederci insieme davanti ad una montagna di verdure da pulire, nell’angolo cottura di casa che in quelle ore diventava il nostro nido protetto.
E così, tra una carota, una zucca e un cavolfiore, facevamo il punto della situazione. Tu mi parlavi delle amiche, dei successi dei figli, dei progetti futuri, dell’amore per la tua famiglia e io dei miei amori sempre un po’ sgangherati, del mio lavoro e della mia passione per la cucina. Mi dicevi che a casa tua le nostre zuppe erano sempre molto apprezzate.
E oggi credo che ci fosse una sorta di magia intorno a quei pomeriggi, il divertimento, le confidenze, le risate per i tuoi pezzi di verdura tagliati sempre troppo grandi e poi, mentre la “pozione” sobbolliva sprigionando rumorosamente i suoi profumi di casa, verdure, coccole e calore, noi ci concedevamo un buon the verde aromatico, guardando un film. Ne ricordo uno in particolare che da allora assimilo a te, “Lontano dal Paradiso”, con una Julienne Moore in stato di grazia in una pellicola di rara eleganza dalla trama complessa e struggente. Un perfetto strappalacrime da amiche e così, sorridendo del nostro sciocco romanticismo, ci godevamo sul divano il passare delle ore aspettando la zuppa perfetta che intanto il suo compito lo aveva già svolto, ci aveva regalato un giorno in più di complicità.
E poi tutto è cambiato, gli impegni, il lavoro, la casa, il mio matrimonio, ma ci siamo ripromesse spesso di ripetere quei pomeriggi, consapevoli però, che non sarebbero mai più stati gli stessi. E adesso che la tua assenza forte e assordante mi è insopportabile, io voglio ricordarti così, bella e altera, una spanna sopra tutti gli altri, ma capace di slanci di grande tenerezza nel preparare per i tuoi cari quella delicata alchimia chiamata affetto racchiudendola in una minestra.
Nel dolore è bello pensare che questo dolce ricordo mi accompagnerà a lungo e che le mie zuppe avranno sempre qualche verdura tagliata più grande delle altre…
Ti voglio bene per questo …..
Splendido pensiero!! Grande amore per un’amica impossibile da dimenticare!!
Bello. Ciao, Francesca!!!!!!
Un ricordo bellissimo e struggente allo stesso tempo…..non aggiungo altro!
parole bellissime e molto emozionanti, un forte abbraccio!
Alzo lo sguardo verso una stella forse anch’essa e morta ma la sua luce no. La stella non è morta e nulla muore ciò che muore cDe nella vita …… Ricordare le persone care attraverso ciò che rimane dentro di noi è come continuare a far splendere una stella. Grazie Alessandra.
Angela
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