Metti una sera a Roma, una piazza di indiscusso fascino, un panorama tra i più famosi, la compagnia giusta, l’invito di un amico e…così semplicemente mi sono imbattuta in una piacevolissima sorpresa, il “Tir in Tour” che ha portato a spasso per l’Italia le eccellenze del Cilento. Location di grande impatto non c’è che dire, l’aria di casa che si respira all’interno è un piacere per lo spirito, gli occhi, le orecchie. Non manca nulla, ci sono le foto, il mare, la storia, l’archeologia, l’arte, la cultura, la musica, la gastronomia, le tradizioni e le innovazioni, mancano solo i romani, già perché questa meravigliosa città è solitamente ostile con gli ospiti.
Mi domando come sia potuto accadere che il comune di Roma non abbia accolto la richiesta di occupare il suolo di Piazza del Popolo luogo ben più accessibile e appetibile per gli avventori rispetto al richiamo di nicchia del Gianicolo. Una delle tante pecche dell’amministrazione capitolina che si ripercuotono sugli utenti, essere sordi alle opportunità….ma questa è un’altra storia. E comunque a dispetto di tutti, la due giorni romana si è conclusa con un bilancio positivo, in termini di contatti e di esperienza condivisa. L’entusiasmo degli organizzatori è coinvolgente a cominciare da lei, Paola de Roberto, organizzatrice e ideatrice di “Agorà Contemporanea: festival delle identità culturali”, cui si deve l’intuizione di portare direttamente sotto casa le tradizioni culturali di questo territorio ancora poco conosciuto, ma che ha moltissimo da dire e da dare in fatto di cultura, tradizioni, gastronomia, unicità, turismo.
Ascoltarla è un piacere, si sente, si tocca la passione vera che la muove, “Questo è un progetto condiviso, i miei compagni di viaggio sono stati tanti e tutti importantissimi, questo è solo un primo passo che però ha creato empatia, complicità, professionalità e ha ci ha permesso di raccontare le eccellenze del territorio cilentano”. La chiave di lettura scelta è condivisibile, non si punta sul turismo tout court ma sulla cultura e la conoscenza di tutto ciò che crea eccellenza e che quindi a sua volta crea turismo di alto livello, questo è un esempio molto concreto del concetto di turismo emozionale che varrebbe la pena di approfondire. Ci si emoziona se si vede, si tocca e si assaggia ciò che ci viene raccontato. Compagni di viaggio di Paola de Roberto, la TVA Studio di Tonino Valletta, la Giroauto Travel e Rete Destinazione Sud, la casa editrice Edizioni dell’Ippogrifo, Coldiretti Salerno, Azienda Agricola Zootecnica Chirico e Terra Orti, le Associazioni Achille e la Tartaruga e Identità Mediterranee.
Sul Tir, tra un assaggio di mozzarella nella “mortella” e un bicchiere di Aglianico, una bella mostra videofotografica, di Alessandro Rizzo, dal titolo evocativo, “Le Terre di Elea dai miei occhi”. Difficile non innamorarsi dei colori e delle atmosfere, certo, io sono di parte, ma che dire, più ripenso a quelle foto della “mia terra”, del “mio mare”, più mi convinco che sia il posto più bello al mondo e questo lo dico dopo aver girato tanto, visto colori e paesi meravigliosi, ma il Cilento è un’altra cosa. Un contributo è arrivato anche da un artista di Agropoli, Augusto Pandolfi, che ha scelto di interagire con i visitatori dando vita ad un progetto molto interessante per rendere più belle le mura di uno dei comuni cilentani promotori, che sono stati, Salento, Cannalonga, Novi Velia e San Mauro la Bruca.
Tutto molto bello, non c’è che dire, peccato che il messaggio di marketing territoriale, sia ancora poco recepito dal Cilento stesso, la sensazione è che nonostante gli sforzi e l’entusiasmo, ci sia ancora molto da lavorare proprio per non far cadere nel vuoto quello che con tangibile amore questo affiatatissimo gruppo è riuscito a costruire. Ho lasciato per ultima, ma solo perché momento centrale della manifestazione, la presenza di Piera Lombardi, vera stella della musica cilentana.
Voce calda e profonda, presenza scenica carismatica, che contrasta con il suo aspetto gentile, ma non può sfuggire la sua forza, sguardo dritto e fiero, mani che raccontano una storia, una bellezza che colpisce. Ma a colpire sono le sue canzoni, interpretate con quella passione che solo una donna cilentana sa tirare fuori al momento giusto.
Mi piace pensare che questa esperienza possa essere ripetuta toccando più città, riuscendo non soltanto a raccontare, ma anche a concretizzare il progetto di un turismo culturale che possa abbracciare tutto il territorio. Il Cilento non ha nulla da invidiare ad altre realtà italiane ed è mortificante a volte vedere che località che non hanno neanche la metà del suo appeal debbano essere considerate l’offerta top italiana, e se provassimo ad autocelebrarci meno e a costruire di più? Se provassimo a fare davvero lo sforzo di collaborare invece di farci le scarpe l’un l’altro?
Sì, perché per una realtà meravigliosa e positiva come questa creata da Paola de Roberto, purtroppo nel Cilento ne esistono tante altre che non riescono a fare sistema, non riescono a trovare quel punto d’incontro che fa scattare la magia di lavorare per un fine comune, forse il primo passo potrebbe essere quello di raccontare questa esperienza che ha lasciato il segno, non soltanto negli organizzatori, ma in tutti quelli che hanno avuto modo di entrarvi in contatto, proprio ai cilentani, girando tutti i paesi per far capire prima di tutto a loro le grandi potenzialità di un territorio meraviglioso che può e deve imporsi. Spero che questo sia solo l’inizio per nuovi e stimolanti confronti e che il Cilento diventi davvero una delle eccellenze italiane, parliamone.
Come sempre quando scrivi sai trasmettere forti emozioni! Condivido ogni cosa soprattutto quando dici che dobbiamo smetterla di ” farci le scarpe l’un l’altro” (intendo noi cilentani) dovremmo invece compattarci per far crescere,ognuno nel proprio settore,questa meravigliosa terra,Tir in tour da come lo hai descritto mi sembra sia un validissimo esempio.