…E per finire… gli struffoli di Loretta

struffoliNatale ce lo siamo lasciato alle spalle, ma l’atmosfera è ancora qui, nelle serate con gli amici, nel profumo di cannella e mandarini che si sprigiona tra la cucina e il salotto. Ed è qui che io, Marilena e l’Artista ci siamo ritrovate a chiacchierare davanti ad un dolce che ha fatto la storia della gastronomia partenopea, ma che per noi è “solo” il ricordo di Loretta, i suoi mitici struffoli.struffoli piccoli

Non aprirò polemiche su come si fanno gli struffoli o su quale sia la patria originaria, questo vuole solo essere un omaggio a chi, non potendo essere più qui a prepararli ci ha reso il momento del ricordo più dolce e più goloso. Voglio chiudere il capitolo festività natalizie con la ricetta degli struffoli e del ricordo che porta con sé. Da bambina odiavo il rito della preparazione dei dolci natalizi, non capivo il senso di alzarsi presto al mattino, inondare la cucina di farina, zucchero, uova, miele, cedri canditi e piatti, piattini, tanti, di tutte le dimensioni. Mia nonna, mia mamma, la mamma di Marilena, cilentane doc, erano tutte lì, pronte con i loro grembiuli candidi e i capelli raccolti intente a pesare, dosare, sbattere, mischiare, impastare, tagliuzzare e quindi friggere, quelle che me erano misteriose palline.limoni

Buone appena fritte, incomprensibili, al palato di una bambina, dopo essere state passate nel miele. La parte più divertente arrivava dopo la frittura, quando il miele accoglieva in una grande ciotola tutte le palline fragranti e profumate. Allora trovavo insopportabile i gesti di mamma che per dare al composto una forma regolare usava un limone tagliato a metà. Oggi mi manca da morire quel gesto, che ho potuto fare una sola volta con lei, il suo ultimo Natale. Non aveva molta forza e così mi chiese di aiutarla a girare gli struffoli nel piatto e poi mi spiegò con dolce autorevolezza i gesti precisi da compiere per dare al tutto la forma di una ciambella che risultasse omogenea, lucente, compatta ma non dura, insomma un’impresa quasi impossibile per me.struffoli monoporzione

Oggi vorrei che quei momenti non fossero mai finiti, vorrei poter tornare indietro per dirle che ora capisco, ora so il significato dei tanti piatti e piattini, del mezzo limone, capisco la gioia della condivisione, io assaggio i tuoi, tu mi porti quelli fatti dalla tua famiglia e le giornate scorrono via tra un commento, un ricordo, una piccola cattiveria, un “sono più buoni i miei”, “no quelli di zia sono insuperabili”… e via così fino a quando le feste finiscono e con loro anche tutti gli assaggi. Ecco oggi noi tre stiamo facendo proprio questo, assaggiamo, commentiamo, stacchiamo un chicco dopo l’altro mentre i discorsi si fanno più seri, impegnati, giocosi, ridicoli.cilento ripe rosse

E poco importa se con Marilena questo rito si ripete da quando siamo nate mentre l’Artista condivide con me il piacere dello struffolo cilentano di Loretta “solo” da trent’anni. Ciò che conta è che anche se i nostri struffoli non saranno mai come i suoi, noi oggi continuiamo a prepararli grazie a lei e a tutte le donne delle nostre famiglie, riuscendo a mantenere viva e intatta una tradizione alla quale nessuna di noi rinuncerebbe. Grazie Loretta, anche per questo.

Ricetta

½ kg di farina per dolci
5 uova
1 cucchiaio di zucchero
5 mezzi gusci d’uovo usati come misurini con olio extra vergine d’oliva
1 bustina di vanillina
1 kg di miele millefiori o di acacia
cedro candito
a piacere piccoli decori colorati

Fare una fontana con la farina, inserire al centro le uova, lo zucchero, l’olio e la vanillina. Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo ed elastico che si stacchi bene dalle mani. A questo punto fare delle strisce tubolari e tagliarle come fossero degli gnocchi piccoli. Friggere in olio bollente fino a quando saranno dorati e gonfi. Scolarli bene. Farli raffreddare, intanto sciogliere il miele con un po’ di buccia d’arancia e cannella. Mischiare gli struffoli con il miele dare con due mezzi limoni la forma di ciambella, in questo modo un piacevole profumo di limone rimarrà sul dolce. Decorare a piacere con mandorle, codine colorate, cedro candito. Servire almeno un giorno dopo averli preparati.

Pubblicità

2 pensieri su “…E per finire… gli struffoli di Loretta

  1. Grazie per questo racconto… mi hai riportata a quelle mattine di dicembre in cui sentivo il profumo di Struffoli provenire dalla cucina mentre aprivo gli occhi.
    Che bello le tradizioni…che magia i ricordi.
    Hai saputo creare delle forti suggestioni. Grazie davvero.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...