Il Tempo dell’attesa

galloOggi vorrei invitarvi a guardare il cibo da un altro punto di vista, provando a riflettere su quello che mangiamo, sulla varietà e la bellezza dei nostri alimenti che a volte è a scapito della qualità e su una stagionalità che ormai si perde nella notte dei tempi. Siamo così presi da desideri indotti di consumare tutte le verdure tutto l’anno che molti di noi hanno difficoltà a raccontare ai propri bambini quando nasce una fragola o quando è il tempo dei pomodori. Con l’aiuto della dott.ssa Angela Gabriella Focheschi, psicologa psicoterapeuta specialista nell’infanzia e nell’adolescenza, proviamo a fare un po’ di ordine. A lei la parola attraverso questa piccola storia

C’era una volta…Il tempo dell’attesa!

scarponiNel lontano mondo umano, un simpatico contadino di nome Antonio viveva in campagna e lavorava la sua terra, bella e fertile, coltivando di tutto: fragole, arance, mele, e tantissima verdura. Al mattino il gallo Chirichù lo svegliava presto, “è ora di alzartiiiiiiiiiiii” , e via Antonio in due secondi era già con le sue grandi mani affondate nella terra, e immediatamente dopo era già tutto sporco e con le scarpe infangate, ma poco importava! Che piacere incontrarsi con lillina la fragolina appena nata!fragolinaBuongiorno lillina come stai? no, non ci posso credere è nata un’altra cipollina! Beh tra un po’ si ritorna a dormire è maggio ormai… insieme alla tua amica asparagina! E tu la mia appetitosa patata? Tu poverina lavori tanto, sei sempre presente tutto l’anno, insieme anche alle tue compagne carote, ma vedrai, tra un po’ nascerà melanzana e poi l’amica zucchina che ti daranno un po’ di riposo. Anche perché lavorano tanto in estate e poi riposano in gran parte dell’anno”.Patata
Ehi Antonio! – urlò pomodorosono pronto! Ho preso tanto sole e acqua e guarda come sono cresciuto grazie a tutte le amorevoli cure. Perché stasera non ci presenti a tavola ai tuoi cari figlioli, vedrai come rimarranno a bocca aperta e saranno felici, noi siamo gustosissimi e nutrienti” .
Eh sì – pensa il contadino – proprio gustosi e nutrienti come tutti i miei amici che nascono e vivono nel mio orto, ma la cosa più entusiasmante di tutta questa faccenda è l’effetto sorpresa, voi non avete idea di quale piacere ci sia in quell’attesa che segna l’arrivo di una nuova stagione. A maggio lillina la fragolina, a giugno ciliegina la mia cara piccolina, e a gennaio l’arancia e cosi via”.gruppo
La storia continua per secoli e secoli, fino a quando un giorno lillina la fragolina apre gli occhi al suo nuovo giorno, pronta per occupare il posto lasciato dalla sua amica Pera, ma qualcosa di incredibile accade. Nulla è più come prima. Nessuno si sorprende della sua nascita, non sente più il calore della mano accudente del suo amico contadino, ma solo rumore e tanto freddo. “Ma in che stagione sono nata?? – Si chiede disperata – Ma cosa ci fa qui la mia amica mela?? Non è il suo turno!” E mentre si chiede tutte queste cose, una mano fredda e rigida la strattona e la getta in una scatola per poi essere divorata e non assaporata.
Povera lillina, povero Antonio, poveri i suoi figli e povera madre terra! Tutto è mutato. Non esiste più il tempo che scandisce la vita con i suoi momenti di azione e di pausa, tutto accade ininterrottamente mescolando così ogni cosa, stagioni e sapori. fragolonaTutto si è perso a discapito anche della genuinità del cibo. Eh già, Lillina è piccolina a confronto della collega Lillona la fragolona. “Ma per farla restare sveglia tutto l’anno, cosa mai le daranno? Così grande sarà poi buona come me?” Si chiede tristemente e amareggiata Lillina la fragolina…
Questo è quanto ci rimane oggi, costretti a utilizzare alimenti spesso esito di continue manipolazioni. Manipolazioni che potrebbero anche causare intolleranze alimentari che derivano tanto da componenti biologiche quanto psicologiche. Di questo ci occuperemo nei prossimi giorni. Intanto vi invito a riflettere su quanto letto fin qui…

le illustrazioni sono di Antonella Turchini (L’Artista)

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4 pensieri su “Il Tempo dell’attesa

  1. Una storia deliziosa per i piccoli ma che dovrebbe far riflettere soprattutto noi adulti!!!! Complimenti ad Antonella e alla dott.ssa Focheschi.

  2. Pingback: Una riflessione tra cibo e psicologia | zuccaecioccolato

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