Lo spirito natalizio quest’anno tarda a arrivare, ma c’è un luogo che più di altri mi ricorda che l’atmosfera sta cambiando: la libreria. Immagino che a qualcuno farà sorridere, ma per me è così, mi piace vedere la distesa di proposte editoriali fresche di stampa, a dicembre è incredibile, si pubblica la qualunque e si rivedono sugli scaffali successi vecchi e nuovi e anche qualche titolo meno fortunato, in questi giorni, può avere il suo momento di gloria. Quindi, mi avventuro tra gli scaffali lasciando il freddo della via per essere risucchiata da un clima tropicale in pochi minuti. Non so perché, ma nelle librerie fa sempre un caldo pazzesco.
Superati i best sellers di rito, la mia attenzione si focalizza immediatamente sul reparto cucina. Tutti gli chef mostrano faccioni sorridenti, dalle copertine delle loro ultime fatiche letterarie (???), ma tiro di lungo, ce ne sono troppi e troppo autoreferenziali, quindi vengo investita da mille titoli sulla cucina vegetariana, vegana, etnica, gluten free. E su questo la mia pazienza si esaurisce. So che mi attirerò molti nemici, ma me ne farò una ragione e quindi per non essere tacciata di pressapochismo cerco di informarmi. Sono in una libreria dopo tutto, no? Apro qualche volume, dalle attrici alle conduttrici pontificano tutti sul potere nefasto del glutine, dello zucchero, della farina. Nonostante tutto però non mi convincono e così vado avanti nella ricerca fino a che non scopro alcuni titoli intriganti.
“Contro Natura”, “Pane e Bugie”, “Le Bugie nel Carrello”. Li tiro giù tutti dagli scaffali, mi metto comoda in un angoletto confortevole della libreria e inizio a sfogliare. Li ha scritti tutti Dario Bressanini, di professione chimico. Questo già mi pare un buon inizio e la lettura si rivela illuminante. Per non essere cacciata dal negozio, compro tutti i sui libri, torno a casa e con una buona tazza di the accanto a me mi immergo nella lettura. Una scoperta continua, divertente e costruttiva su tantissimi luoghi comuni che la Rete ingigantisce, inventa, rimpasta e ti ripropone come assolute verità. In “Contro Natura” (ed. best BUR) scritto da Dario Bressanini, chimico, docente universitario e scrittore e Beatrice Mautino, biotecnologa, giornalista e comunicatrice scientifica, gli autori, usando un linguaggio chiaro e fluido, spingono il lettore a porsi alcune domande sul cibo che mangiamo. Senza emettere giudizi e senza puntare il dito, aprono una finestra sui cibi biologici, sugli Ogm e sulle dilaganti diete “gluten free”. Che dire, il rigore scientifico con cui hanno portato avanti i capitoli del libro mi hanno aperto un mondo, Bressanini finalmente riesce con leggerezza a fare chiarezza tra la chiacchiera inutile e la ricerca scientifica. Un piccolo saggio che tutti dovrebbero leggere prima di pontificare su argomenti quali il glutine, lo zucchero, l’acqua. In “Pane e Bugie” (Ed. Chiarelettere) Bressanini affronta tutti i luoghi comuni derivanti dalla cattiva informazione e quindi si chiede se sia proprio vero che lo zucchero di canna sia meglio di quello bianco, se il glutammato faccia malissimo e come e da dove nascano le bufale che circolano in tv, web, giornali. Da non perdere.
E da non perdere anche il terzo libro di Bressanini che ho scelto di portarmi a casa, “Le Bugie nel Carrello” (Ed. Chiarelettere), in cui l’autore, per me a questo punto un guru, guida il lettore in un immaginario viaggio tra gli scaffali di un supermercato cercando di leggere tra le righe delle etichette. Tante le sorprese che pagina dopo pagina catturano l’attenzione. Infine, anche “La Scienza della Pasticceria” (Ed. Gribaudo) sempre dello stesso autore, regala, sia pure in una veste più glamour, delle perle di scienza che in cucina sono indispensabili. Da oggi avrò ancor più rispetto per quello che mangio e per come lo preparo. Sono molto felice di aver finalmente capito cosa sia veramente il glutine e a cosa serva e perché non abbia senso eliminarlo dalla propria dieta senza una reale comprovata diagnosi medica.
E ancora, scoprire che lo zucchero è tutto uguale mi ha regalato non poca serenità. Credo che oggi ci sia molta confusione su intolleranze, allergie, diete seguite solo per moda, terrorismo gastronomico, che porta a trasformare miti soggetti in esseri aggressivi e per niente autoironici e questo proprio non lo sopporto, quindi consiglio a tutti i curiosi del cibo di leggere, possibilmente testi supportati da serie ricerche scientifiche, prima di emettere sentenze, ricordandosi sempre che c’è posto per tutti e che è necessaria una grande dose di tolleranza. Tolleranza che evidentemente è venuta meno a quanti hanno gridato allo scandalo per la pubblicità di un panettone(!!!). Intanto vorrei sottolineare che il creativo della pubblicità in questione è un genio, da giorni non si parla d’altro, quindi ha perfettamente centrato l’obiettivo e l’azienda gliene sarà certamente grata.
Ma poi, come si fa a parlare di razzismo solo perché per impastare un dolce della tradizione italiana si ironizza su ingredienti alternativi per scegliere alla fine quelli più classici? Come si può sentirsi offesi, per il burro, il tofu, i canditi e le bacche di goji, ma un po’ di sana leggerezza no?
Sono assolutamente d’accordo!
Condivido totalmente anzi grazie per le informazioni che metti a nostra disposizione e con quanta capacità e professionalità riesci a guardare oltre , oltre al semplice piacere del cibo .