Ci siamo. Dopo aver ricordato una Pasqua lontana e immaginato una Pasquetta al mare, è il momento di mettersi concretamente in cucina e organizzare un pranzo di Pasqua romano e casalingo.
Le regole lo impongono e trasgredirle in questo momento sarebbe da criminali oltre che da incoscienti. Quindi, lasciando da parte tristezze e angosce che poco aiutano, eccomi in video chat collettiva con Rosa e Anto a scambiarci consigli e ricette per passare in virtuale compagnia gastronomica questa giornata di festa. Quindi, per tenere alto l’umore, inizierei dalla tavola. Io propongo runner di lino con i colori della primavera, piatti fioriti e accessori in tinta, magari a contrasto e qui scatta naturale una gara sulla migliore “mise en place”.
E per non escludere nessuno, ai segnaposti ci hanno pensato i bambini, uova decorate con quello che trovano in casa…se non altro premiamo la buona volontà. Sul menù è libero sfogo alla fantasia perché, se è vero che in questi lunghi giorni stiamo tutti cercando di non appesantirci, è anche vero che a Pasqua uno strappo ci sta tutto.
Inizierei con un classico della giornata, torta al formaggio, salame, uova sode, ma la palma per il miglior antipasto va a Rosa che sbaraglia qualsiasi concorrenza con l’elegantissima terrina salata, un tronchetto realizzato con il pane da tramezzini, farcito a piacere e ricoperto di maionese allo yogurt e fiori eduli, favoloso.
Sul primo siamo tutte d’accordo su una pasta alle verdure, ravioli ai carciofi, cavatielli pomodorini e melanzane, classica lasagna.
E così, tra una chiacchiera e l’altra siamo arrivate al secondo ed è il mio turno con un polpettone ripieno con frittatina di carote e zucchine, prosciutto e scamorza e contorno di patate al forno, niente male. Il pranzo non può concludersi senza un dessert all’altezza della situazione.
Così facciamo scendere in campo tutto quello che avremmo voluto mangiare in questi giorni ma che per pudore non abbiamo osato neanche pensare. Anto promette di cimentarsi in quello che in brevissimo tempo è diventato il suo cavallo di battaglia, il più classico dei tiramisù, che non tradisce mai.
Rosa avanza con la sua Charlotte da togliere il fiato e io ne metto in gioco due per cercare di essere all’altezza almeno con uno: gelato alla crema di limone e crema al cucchiaio con fragole e sfogliate.
La partita è aperta e magari riusciremo a cucinare almeno la metà di quello che ci siamo raccontate.
Ma passare del tempo a fare progetti guardandosi in faccia, anche se da lontano, vale dieci pranzi, ridere, provare in diretta le ricette, confrontarsi, raccontarsi e parlare di tutt’altro con la scusa della Pasqua, ecco tutto questo fa famiglia, fa coccola, affetto.
Per questo, mi piace pensare che dove possibile, domenica saremo tutti in video o chat con le persone che amiamo per un saluto, un augurio e anche, perché no, per sbirciare nei loro piatti, così per sorridere un po’. Buona Pasqua, ovviamente rigorosamente a casa.
In questo periodo senza colori senza tempo e spazio , cara Alessandra , con i tuoi ricordi , consigli e immagini conviviali che sembrano dare vita e speranza, ma sopratutto nutrimento alle nostre anime desiderose di recuperare il passato di vivere armoniosamente il presente e credere in un futuro migliore. Grazie e buona pasqua
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